L’Agenzia definisce il piano d’azione distribuendo compiti a strutture locali, provinciali e regionali, in direzione di una maggiore collaborazione tra uffici e contribuente
Attenzione ai comportamenti più gravi, tralasciando irregolarità formali o di scarsa rilevanza in termini di gettito. Maggior coordinamento tra le strutture nazionali e cooperazione con le amministrazioni estere. Analisi del rischio per ogni macro-tipologia di contribuenti. Sono alcuni degli indirizzi della circolare 25/2014.